Blog | Privacy |
in tw

Archivio news
suddiviso per annata

2024202320222021
2020201920182017
2016201520142013

Anno 2024

News
Martedì 20 Gennaio 2015
Il Fondo Monetario Internazionale rivede le stime sull'Italia, in un contesto internazionale complicato.

Il Fondo monetario internazionale (Fmi) rivede al ribasso il pil mondiale, nonostante il calo dei prezzi del petrolio, i cui effetti positivi sono annullati da fattori negati, inclusa la debolezza degli investimenti. Sul piano mondiale infatti l'Fmi sottolinea che gli Stati Uniti sono l'unica grande economia per la quale le stime sono state riviste al rialzo. ''La crescita piu' debole per il 2015 e il 2016'' mette in evidenza il ''bisogno urgente di riforme strutturali in diverse economie'', aggiunge l'Fmi. ''L'economia globale si trova ad affrontare forti e complesse correnti e controcorrenti'' afferma il capo economista dell'Fmi, Olivier Blanchard, sottolineando che il calo dei prezzi del petrolio ha lati positivi e negativi, cosi' come l'apprezzamento del dollaro che anche se rischia di rallentare la ripresa americana è un ''aggiustamento'' positivo. L'Italia rivede la crescita dopo la contrazione del pil dell'1,4% nel 2013 e dello 0,4% nel 2014. Ma la crescita è lenta e l'Italia è fanalino di coda - emerge dai dati dell'Fmi - del G7 per il pil sia quest'anno sia il prossimo. Una frenata in un contesto di debolezza dell'area euro che, con la sua stagnazione, è un rischio - aggiunge Blanchard - per l'economia mondiale. Il pil di Eurolandia crescerà quest'anno dell'1,2% e nel 2016 del 1,4% (rispettivamente -0,2 e -0,3 punti percentuali rispetto a ottobre). Rallenta anche la Germania, la cui economia si espanderà nel 2015 dell'1,3% e l'anno seguente dell'1,5%. ''L'attività dell'area euro dovrebbe essere sostenuta dai bassi prezzi del petrolio, da un ulteriore allentamento monetario (anticipato sui mercati finanziari), una politica di bilancio più neutra e il recente apprezzamento dell'euro''. La Bce - secondo Blanchard – farà quello che gli investitori hanno anticipato. ''Sotto un certo punto di vista, il quantitative easing'', l'allentamento monetario, ''è già avvenuto. I mercati lo hanno anticipato, i tassi di interesse sono scesi, l'euro si e' deprezzato. Vogliamo assicurarci che quando ci sarà un annuncio, sarà dell'entità che i mercati si aspettano''.

© 1987–2021 Agenzia Calendario | Contatti
Powered by Energia Web | Hosting by Jonata Ltd